Politica: un impegno volontario



Al primo posto dell’elenco di sei punti programmatici di Campintesta c’è la questione dell’impegno politico e del rapporto con le istituzioni.
In questi ultimi tempi molto spesso si è parlato di “casta”, di costi elevati della politica, di politica come mestiere. Riteniamo che questo argomento si di estrema attualità anche a Campi.
Uno dei primi provvedimenti dell’attuale amministrazione nel lontano 2001 fu quello di triplicare le indennità di carica di sindaco, vicesindaco e assessori, quello di portare gli assessori da sei a sette, quello di istituire la figura del Presidente del Consiglio Comunale.
Eppure non esiste alcuna legge o alcun regolamento che obblighi le amministrazioni comunali a far si che gli assessori ricevano un’indennità, a far si che gli assessori siano cosi tanti e che così tante siano le persone sul libro paga del nostro Comune, pur non facendo un lavoro, ma facendo semplicemente gli amministratori, facendo politica.

In questi anni questa è stata la linea conduttrice di questa amministrazione. Basti pensare che praticamente tutti i candidati si sono alternati nel ruolo di assessori, accontentandosi spesso di deleghe ridicole e di mandati di uno o due anni. Basti pensare all’assessorato alle politiche giovanili che dal 2001 a oggi ha avuto ben sei titolari diversi, ciascuno dei quali è durato poco più di un anno.
Come si fa ad amministrare e a fare scelte importanti per la comunità in un anno?
E come si fa ad avere una giunta in cui tutte le deleghe più importanti, come lavori pubblici, urbanistica, pianificazione del territorio sono tutte nella mani del sindaco o di un suo stretto collaboratore?
Una così alta concentrazione di competenze nelle mani di pochi, come può giovare a Campi?
La politica deve essere condivisione e sintesi, nel senso che tutti devono portare il loro contributo e si deve giungere alla sintesi e non deve essere la condivisione della decisione presa da uno o da pochi per non perdere lo stipendio.

Quindi la nostra proposta è quella di capovolgere radicalmente questa visione della politica.
Una politica che innanzi tutto si basi sul principio della competenza, del volontariato e del rinnovamento.
Competenza nel senso che devono essere abbandonate le logiche di partitiche che vogliono una persona in un ruolo solo perché è di quel determinato partito.
Volontariato nel senso che proponiamo l’abolizione delle indennità di carica per sindaco e assessori, portando un risparmio di almeno 150 mila euro.
Basti pensare che attraverso questi tagli si può avere un abbattimento dell’addizionale comunale IRPEF.
Rinnovamento nel senso che crediamo che Campi abbia bisogno di un forte rinnovamento nella sua classe dirigente. Figure nuove di giovani o di meno giovani, in questo caso l’età non c’entra, la giovane età non deve essere una discriminante per chiedere spazio. Penso a personalità importanti della nostra città, a professionisti, a cittadini impegnati da anni nel volontariato e nell’associazionismo che rendono un servizio preziosissimo alla comunità. La politica non è solo dei partiti. I partiti sono uno degli strumenti, forse quello più tradizionale di fare politica, ma essi non possono fare a meno di ascoltare le esigenze di altre strutture e non possono rimanere (come lo sono stati negli ultimi tempi) centri di potere volti a garantire il riciclo sempre delle solite persone in ruoli diversi. Quindi i partiti si aprano davvero alle esigenze e questo lo si fa capovolgendo gli schemi e le logiche che purtroppo oggi anche molti giovani seguono.
Questo affinché la politica torni a essere, come diceva Don Milani nella sua “Lettera ad una professoressa”, affrontare tutti insieme i problemi, cioè partire dai bisogni della comunità.

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